Sempre più connessi, sempre più depressi

Fonte: Punto famiglia Luglio – Agosto 2015 – Una ragazzina di 15 anni si accorge dello sconforto del padre. L’uomo sta per impiccarsi e anzi lo fa. La ragazza irrompe nella stanza e, gridando aiuto, lo sorregge per le gambe, impedendogli di soffocare. L’ uomo si salverà. È accaduto pochi mesi fa in Italia. Su questo drammatico fatto di cronaca “Punto famiglia” raccoglie le riflessioni del Prof. Cantelmi.

La ragazzina che sorregge il padre impiccato è l’icona di questo tempo. Adulti fragili e adolescenti che gridano aiuto. Immagine drammatica? Forse.

Le statistiche ci diranno se in questi fatali anni della recessione, i suicidi per cause economiche sono aumentati oppure no.

In realtà, il rapporto tra la crisi e i suicidi è un tema delicato. E forse strumentalizzato.

Troppa enfasi: il suicidio è un comportamento che suscita imitazione e i media dovrebbero trattarlo in modo diverso. La dittatura dell’audience e la vorace e perversa morbosità del pubblico spettacolarizzano ed enfatizzano storie che vanno raccontate in modo più riflettuto. E qualcuno ne sta approfittando per incrementare l’ira sociale, magari individuando ad hoc mostri in Equitalia o in qualche altra istituzione. Ma questo sembra essere un prezzo inevitabile dei tempi postmoderni che stiamo vivendo. È necessario perciò fare alcune riflessioni.