Fonte: Punto Famiglia del 07/10/2020. Si inizia troppo presto a fruire di contenuti porno e spesso i rischi di tali contenuti si ignorano completamente. Abbiamo voluto approfondire l’argomento con Tonino Cantelmi, medico psichiatra, psicoterapeuta e scrittore. “L’esposizione ai contenuti sessuali espliciti è troppo precoce, troppo persistente e troppo invadente: i nostri bimbi già a 7/8 anni hanno avuto contatti eccessivi con contenuti sessuali che non sono in grado di accogliere in modo armonico e coerente con il loro sviluppo. Questo genera un cortocircuito che, a detta di molti esperti, è un rischio eccessivo per lo sviluppo dei bambini e per la loro salute mentale.”
di Ida Giangrande
Il fenomeno della porno-dipendenza è sempre più diffuso. Come agisce la
pornografia sul cervello umano? È vero che ne modifica alcune aree come
fanno alcune sostanze stupefacenti?
La pornografia attiva con prepotenza i circuiti del piacere e in
particolare i nuclei dopaminergici, ma soprattutto il potere delle
immagini genera una memoria impressionante delle stesse, in grado di
modellare il vissuto come se fosse una esperienza sessuale. Insomma non
avrei difficoltà a sostenere che la neurobiologia della fruizione della
pornografia ha effetti persistenti sul sistema cervello-mente in un
ambito assai delicato, quello dell’affettività.
È corretto dire che quanto prima si inizia a consultare materiale
pornografico maggiori sono le possibilità di diventare porno-dipendenti?
È corretto dire che la esposizione precoce e persistente crea un mucchio
di potenziali rischi per la salute mentale. Abbiamo un certo numero di
studi che lo dimostrano e che abbiamo riassunto in un piccolo volume
(Erosi dai media, edizione San Paolo). Troppe osservazioni ci indicano
che ormai la maggioranza dei ragazzi ha contatti con la pornografia già
ad 11 anni e per alcuni ancora prima.
Cosa intendiamo per sessualizzazione precoce dei minori? E quali sono
gli effetti di una sessualizzazione precoce sulla loro psiche?
Ecco questo è un punto cruciale, che va ben oltre la pornografia.
L’esposizione ai contenuti sessuali espliciti è troppo precoce, troppo
persistente e troppo invadente: i nostri bimbi già a 7/8 anni hanno
avuto contatti eccessivi con contenuti sessuali che non sono in grado di
accogliere in modo armonico e coerente con il loro sviluppo. Questo
genera un cortocircuito che, a detta di molti esperti, è un rischio
eccessivo per lo sviluppo dei bambini e per la loro salute mentale.
In rete, come ben sa, se non sei tu a cercare la pornografia è lei che
cerca te: cosa sente di dire ai genitori i cui figli sono sempre esposti
a questo rischio dato il largo uso del web?
Noi genitori siamo troppo permissivi e sottovalutiamo i rischi. Non vuol
dire vietare, ma spiegare, parlare e dialogare. Per nulla facile: siamo
troppo veloci nei contatti con i nostri figli e non dedichiamo il
giusto tempo.
Come spiegare ai minori, soprattutto adolescenti, che la pornografia fa male senza generare in loro tendenze sessuofobiche?
Spiegare è possibile solo se c’è una relazione di fiducia. La domanda
giusta sarebbe: i genitori sono in grado di realizzare relazioni di
fiducia per spiegare ai loro figli le conseguenze della pornografia? Ma
io ne farei un’altra: quanti genitori sono essi stessi schiavi della
pornografia?
Pornografia e violenza di genere: c’è relazione?
Sì, nella pornografia la donna è totalmente oggettivizzata, direi che la pornografia è già una grave violenza di genere.
Fonte: puntofamiglia.net