Fonte: Psychologies maggio 2012 – La Rivista Psychologies ha dedicato un dossier, nel numero di maggio 2012, alle nuove regole della fedeltà. Gli ultimi dati mettono nero su bianco una realtà che è ormai consolidata: quasi una persona su due ha tradito il partner e lo ammette senza vergogna. A essere cambiato è però il significato che si dà alla parola infedeltà. Tra i pareri degli intervistati anche quello di Noemi Grappane autrice con Tonino Cantelmi del libro “Donne che osano troppo, Ed. Magi”
La fedeltà è la promessa scambiata per un progetto comune. Ma se ci concentriamo sulle risposte date alla seconda domanda, fare sesso con altri è ancora “un imperdonabile tradimento” (45,5% degli intervistati). Su questo punto sono irremovibili le donne (50,6%), in controtendenza gli uomini (solo il 40%). “La prima riflessione immediata: c’è una liberalizzazione dei costumi che indiscutibilmente contribuisce ad alimentare un’idea meccanica della sessualità”, osserva Noemi Grappone, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa presso l’Istituto di terapia cognitivo interpersonale di Roma. “Se la sessualità, momento massimo dell’intimità, perde di importanza, di peso simbolico, anche il tradimento fisico non e poi così grave. In parte questo e vero. Ci troviamo davanti a una libertà di costumi sessuali straordinaria, ma ho I’ impressione che questa libertà sia soprattutto fattuale, non interiore. L’esperienza clinica e le cronache ci dicono infatti che di fronte a un tradimento e un abbandono ci sia ancora l’assoluta incapacità emotiva di accettarlo; soprattutto da parte dell’uomo.
D’altra parte, bisogna ammetterlo: nella nostra società postmoderna le persone sono sempre più orientate a cercare, esplorare, a non stare ferme nella relazione. Spesso i partner sono una sorta di monadi isolate, protese alla ricerca dell’autorealizzazione. Fanno tante cose insieme, ma senza vera condivisione dell’ intimità. Vite parallele, insomma. Allora, questa accresciuta tolleranza al tradimento fisico rivela anche l’estrema difficoltà, sia da parte degli uomini che delle donne, a confrontarsi con le proprie emozioni più profonde. A mettere in gioco, nel legame di coppia, un vero, profondo coinvolgimento affettivo”.