Il ’68: una rivoluzione dimenticata o da dimenticare?

Fonte: Edizioni Rosminiane – Stresa 2019 Estratto del contributo di Tonino Cantelmi: “L’amore e l’amicizia ai tempi dei social: dal ’68 alla rivoluzione tecnoliquida”.

In questa raccolta degli Atti del XIX Corso dei “Simposi Rosminiani”, l’intenzione dei relatori è stata quella di offrire, a cinquant’anni di distanza, un’analisi a 360 gradi di questo fenomeno sociale, che di fatto ha generato un mutamento globale nella cultura, nella concezione morale, nella riflessione cristiana, nel pensiero politico, nella concezione economica, nello stile di vita personale, familiare e comunitario, considerando il 1968 come simbolo di tutto ciò che lo precedette e lo ha fatto scoppiare, compresi gli esiti che ci troviamo a vivere oggi, verificando cosa possiamo raccogliere di positivo.
Secondo il prof. Cantelmi, oggi i giovani sono di nuovo i protagonisti, sono loro a guidare una nuova rivoluzione: la rivoluzione digitale.

Il mondo postmoderno tecnoliquido è ancora tutto da definire. La rivoluzione digitale per Cantelmi recupera alcune istanze del 1968 solo per quanto riguarda tre punti: il protagonismo dei giovani, il processo di decostruzione della realtà, il prevalere della pulsionalità e del principio del piacere. Ma il pianeta tecnodigitale ha rigettato ogni istanza ideologica, ogni utopia, ogni desiderio di costruzione di una realtà nuova: la realtà digitale ha inglobato tutto questo e rappresenta il nuovo orizzonte esistenziale.