Chattare è un po’ mentire? I micro-tradimenti

Fonte: Corriere della Sera del 20/01/2018 – Mettere like alle foto, iscriversi a un sito di dating ma senza incontrare mai nessuno. I limiti (e i rischi) dei flirt online.«Con la diffusione di Internet sono nate le relazioni completamente virtuali, intense quanto quelle reali. Con l’avvento dei social siamo andati oltre: non distinguiamo più tra reale e virtuale», argomenta Tonino Cantelmi. Intervista di Greta Sclaunich  per il “Corriere della Sera”.

di Greta Sclaunich gretascl

Chattare tutto il giorno con qualcuno che non sia il partner. Fare like alle sue foto sui social, ma non a quelle recenti: alle vecchie, che si trovano solo sfogliando gli album personali. Pubblicare selfie sexy sul proprio profilo. Seguire il proprio ex sui social e magari commentare i contenuti che pubblica. Iscriversi su Tinder o su altri siti di dating. Benvenuti nel mondo dei «micro-tradimenti»: niente incontri reali, nessun contatto fisico. A volte l’amante non esiste nemmeno. Perché – come spiega The Guardian citando Martin Graff, docente di Psicologia all’Università del South Wales che ha coniato il termine – è un tipo di tradimento che concerne solo il mondo del flirt online. Come dire tutto e niente: se non si passa mai all’atto e la disponibilità resta virtuale (che si tratti di chat senza seguito o dell’iscrizione a un sito di dating) si può parlare comunque di tradimento? E se sì, è più o meno grave di quelli tradizionali, cioè consumati?

Per Margherita, 52 anni, è solo un gioco. Per un anno ha chattato con un 30enne, impegnato come lei, senza mai incontrarlo: «Volevo sentirmi libera. Ma ho capito che nei rapporti online si gioca al rialzo per vedere fin dove l’altro è disposto a spingersi: si arriva anche a raccontare come si vorrebbe fare l’amore. Per me è troppo: ho troncato molto prima di arrivare a questo punto». Filippo, 53 anni, ammette di aver scritto ad altre di nascosto dalla partner. Con una è scattato qualcosa: «La mia lei non appagava le mie esigenze ma se tornassi indietro non lo rifarei». Nathan, 57 anni, è dubbioso: «Mia moglie non sa che ho un profilo social: non so se sia tradimento ma di certo è uno spazio solo mio. Chatto con tante donne ma non voglio incontrarle: sono innamorato della mia compagna e finché resto nel virtuale non le faccio alcun torto».

La questione, però, non è così semplice. «Con la diffusione di Internet sono nate le relazioni completamente virtuali, intense quanto quelle reali. Con l’avvento dei social siamo andati oltre: non distinguiamo più tra reale e virtuale», argomenta Tonino Cantelmi, professore di Cyberpsicologia all’Università europea di Roma. Dodici anni fa (quindi prima dell’esplosione dei social) aveva scritto insieme a Valeria Carpino il saggio «Tradimento online» e sull’argomento ha le idee chiare: «Non conta se una relazione sia virtuale o reale, conta l’esperienza che faccio. Questa modifica ciò che penso di me e del mio partner, amplia il mio immaginario e rischia di mettermi in crisi. Quindi è tradimento». E riguarda tutti: «I «micro-fedifraghi» all’inizio erano soprattutto uomini, con i social la percentuale di donne è cresciuta. Hanno dai 35 ai 50 anni, ma ci sono anche giovanissimi».

Anche se per loro il galateo è un po’ diverso. Caterina, per esempio, ha 33 anni e non considera tradimento controllare di tanto in tanto il profilo dell’ex, «per curiosità». Quando però ha scoperto che il suo lui chattava con un’altra ci è rimasta male: «Si è giustificato dicendo che non faceva niente. Ho perso la fiducia: alla fine ci siamo lasciati».

L’avvocata divorzista Annamaria Bernardini de Pace non se ne stupisce: «Tutti i comportamenti che sottraggono uno dei due coniugi all’altro (e all’attenzione e alla cura reciproche) entrano nell’ambito della slealtà, che è tradimento. Ma chat e social sono la punta dell’iceberg: di solito c’è una disaffezione nella coppia che si esprime anche in altri modi». Per esempio nel tradimento vero e proprio. Come testimonia Ivan, 46 anni: «Sono iscritto a Tinder di nascosto. Sono in crisi con mia moglie, ma lo avrei fatto comunque: si vive una volta sola e ho tradito tutte le mie donne. Non mi pongo limiti: comincio con la chat e poi vedo che succede».