Fonte: VATICAN NEWS dell’11/09/2019 – L’Associazione Articolo 26 ha aperto l’anno scolastico con un grande convegno sulle sfide educative e le nuove dipendenze dei giovani. L’obiettivo resta creare una virtuosa concorrenza tra sistemi che garantisca la libertà educativa.
Marco Guerra – Città del Vaticano
C’è un forte collegamento tra impegno educativo dei genitori, della scuola e il bene comune. Partendo da questo assunto si è svolto con grande successo di pubblico “Educare per il Domani”, il convegno su educazione e scuola, tenutosi a Todi sabato e domenica scorsi e organizzato dall’Associazione Articolo 26.
Le sfide educative tra dipendenze e il web
La seconda edizione di questo appuntamento di respiro nazionale anche quest’anno ha portato famiglie, specialisti ed istituzioni a confrontarsi su temi di stringente attualità come le nuove dipendenze da gioco, pornografia e internet; la vendita illegale di prodotti vietati; l’eclissi del ruolo dell’adulto; la libertà educativa; fino al fenomeno degli “hikikomori”, i giovani che “si autorecludono” in casa, sempre più diffuso anche in Italia (si stimano circa 100.000 casi).
L’allenza scuola-famiglia
La presenza tra gli ospiti dei rappresentanti di associazioni familiari e sindacati di insegnanti, ha dato luce alla crescente convergenza verso un sempre più comune obiettivo: il rilancio dell’alleanza scuola-famiglia come elemento imprescindibile per garantire ai giovani un’educazione completa e di alto livello, di cui beneficerà l’intero Paese.
Superare il modello scolastico centralizzato
La due giorni di lavori ha anticipato l’apertura del nuovo anno scolastico, segnato da alcune annose polemiche, tra insegnanti che mancano, edifici fatiscenti e gli ultimi posti nelle classifiche sulla qualità dell’istruzione. Per questo motivo l’evento ha rappresentato anche un’occasione di confronto con alcuni tra i maggiori esperti di scuola in Europa, che hanno fatto il punto anche sulle riforme realizzate in altri Paesi, volte a superare il modello statale centralizzato e standardizzato, con sistemi più moderni, efficaci ed efficienti, caratterizzati dalla presenza di scuole autonome, supervisionate dallo Stato, ma libere di investire in innovazione, che hanno ridotto gli sprechi economici, liberando preziose risorse per welfare e famiglie, e innalzando il successo formativo e professionale degli studenti.
Iannarelli: serve sussidiarità
“Le nuove sfide stimolano a riprendere in mano il ruolo educativo e a chiedere leggi che aiutino le famiglie a rapportarsi con la scuola e la società”, spiega a VaticanNews, Chiara Iannarelli, vicepresidente di Articolo 26, “Quello che accade fuori influenza l’educazione dei tuoi figli e viceversa l’educazione dei tuoi figli influenza la società, non c’è una frattura”.
“Oltre alla salute e al pane che porto a casa – continua Iannarelli – come genitore io mi devo porre delle domande, come sto educando i miei figli? Insieme a chi li sto educando?”. In questo quadro è stata chiesta una corretta applicazione della sussidiarietà, con buoni scuola e prezzi standard che possano creare una virtuosa competizione tra le diverse offerte formative.
Gl interventi degli esperti
Il ricco calendario dei lavori dell’evento ha visto susseguirsi gli interventi di esperti che hanno messo a fuoco il dramma delle nuove dipendenze. Beatrice Tittozzi e Veronica Cantelmi, psicologhe cliniche della Comunità Terapeutica Sisifo si sono centrate sulle dipendenze comportamentali senza sostanza. Gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, la ‘new technologies addiction’ (dipendenza da TV, internet, social e videogiochi), la dipendenza da sesso (sex-addiction) e le relazioni affettive che coinvolgono adolescenti e preadolescenti. Si è quindi osservato che genitori e professionisti si trovano spesso impreparati nel cogliere i segnali di rischio e nel proporre trattamenti efficaci.
Il fenomeno Hkikomori
Marco Crepaldi, fondatore e presidente dell’associazione Hikikomori Italia, ha spiegato chi sono gli Hikikomori, ovvero quegli adolescenti e giovani adulti che si isolano dalla società per mesi e anni, mantenendo con essa contatti solamente tramite internet. Un fenomeno nato in Giappone negli anni ‘80 che attualmente conta milioni di casi nel mondo; già 100 mila in Italia, secondo le stime di Hkikomori Italia, la prima associazione nata per affrontare il fenomeno e dare supporto a ragazzi e famiglie.
Assente la supervisione dell’adulto
Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente di Cyberpsicologia, Università Europea di Roma, ha parlato dei prodotti vietati ai ragazzi sotto i 18 anni – dall’alcool ai videogiochi – commercializzati tra i giovanissimi ledendo il loro diritto alla salute psicofisica, garantito solo sulla carta dallo Stato. “Trasgressioni” attuate dai minori e con la complicità degli adulti. Una società che Cantelmi ha definito “tecnoliquida”, poiché consente ai minorenni di trasgredire facilmente soprattutto grazie alle tecnologie, in cui la supervisione dell’adulto è assente e si accede così a qualsiasi contenuto vietato ai minori, come siti pornografici o di scommesse online.
“Ipersessualizzazione, rischio bullismo e divieti trasgrediti: ecco lo scenario in cui è collassata la generazione adulta: “adultescenti” in perenne crisi, privi di identità, professionalmente e sentimentalmente instabili. Sono gli adulti che hanno bisogno di essere educati, di crescere e di riconquistare credibilità e significato”, ha proseguito lo psichiatra.
La devianza minorile
Ad arricchire il convegno anche l’intervento di Domenico Airoma magistrato, procuratore aggiunto Napoli Nord e vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino, che ha affrontato i grandi temi della devianza minorile, della pedopornografia e della sessualizzazione dei bambini. “Non solo degrado – ha detto Airoma – questi minori sono il prodotto delle nostre famiglie e delle nostre scuole. Fenomeni criminali che sono lo specchio di un’epoca, di una mentalità oramai inarrestabile che ha fallito in tutto, contribuendo alla corruzione morale dei nostri giovani. La peggiore pornografia del nostro tempo. Dobbiamo agire subito affinchè questo nostro mondo torni a recuperare l’umano”.
Identià sempre più fluide
Mario Salisci, sociologo e docente dell’Università Lumsa di Roma e dell’Università di Genova ha sottolineato che la causa di molti fenomeni di violenza stanno nell’allentamento di tutte le relazioni a livello familiare e sociale, portato dalla società liquida. Salici ha inoltre illuminato come la fluidità nelle relazioni sta investendo anche ultimo legame forte che resta ai nostri giovani per sviluppare loro personalità, cioè il legame tra corpo e la stessa identità, come dimostra il crescente ricorso alla chirurgia estetica che sempre più giovani compiono sui loro corpi per adeguarli a modelli presentati come desiderabili. A questo si associa anche il fenomeno della fluidità sessuale che porta i tanti giovani a formare propria identità in base a desideri estemporanei, senza un reale aggancio con la propria identità biologica.
Educazione sfida che coivolge tutti
Matteo Negro docente di Filosofia Teoretica all’Università di Catania è invece tornato sull’alleanza scuola famiglia, sostenendo che l’impegno per il bene personale e lo stesso per il bene comune: “Per questo non è concepibile un’idea dell’educazione come problema sociale estraneo al percorso educativo personale. L’educazione è pertanto un fatto, qualcosa che accade tra le persone, e non un programma impostato a tavolino. È una sfida continua che coinvolge tutti, e non soltanto alcune figure specializzate”.
A Todi erano presenti anche gli esponenti di tante altre associazioni di genitori, a testimonianza della volontà di rilanciare una rete di impegnata a ridare forza all’impegno delle famiglie per l’educazione e il bene comune. Particolarmente significativa la partecipazione di Cluadio Masotti, vice presidente dell’EPA (Europea Parant Association) organizzazione internazionale di secondo livello che riunisce le federazioni nazionali delle associazioni dei genitori.