Fonte: Radioalfa.fm del 28 marzo 2014 – Il tema dell’incontro è stato proprio quello dei giovani e l’azzardo quando diventano dipendenza. Cresce infatti ogni anno del 13% il fenomeno dei baby scommettitori e, come ha detto il professore Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente LUMSA e dell’Università Gregoriana, i nostri figli iniziano a scommettere già a 7 anni comprando i primi Gratta e Vinci.
Toccanti e significative le
testimonianze di due ex giocatori d’azzardo patologici, Giuseppe e Tonino,
aiutati dal Gruppo Logos, intervenuti ieri sera al convegno svoltosi a
Sant’Arsenio, per iniziativa della Banca Monte Pruno che con il suo Circolo e
l’associazione Monte Pruno Giovani ha predisposto un progetto per le scuole
medie allo scopo di sensibilizzare i giovani sui danni del gioco d’azzardo.
Il tema dell’incontro è stato proprio quello dei giovani e
l’azzardo quando diventano dipendenza. Cresce infatti ogni anno del 13% il
fenomeno dei baby scommettitori e, come ha detto il professore Tonino Cantelmi
(nella foto primo a sx), psichiatra e psicoterapeuta, docente LUMSA e
dell’Università Gregoriana, i nostri figli iniziano a scommettere già a 7 anni
comprando i primi Gratta e Vinci. Si stima che i giocatori patologici in Italia
siano il 3% del totale, mentre il volume d’affari prodotto dal gioco in Italia
è primo in Europa e terzo al mondo. Secondo il professore Cantelmi i ragazzi
giocano d’azzardo perché “gli stiamo rubando la speranza e il gusto della
sfida”. Bisogna parlare ai bambini e interessarsi a loro anche quando sono
davanti al computer.
Sono state molto significative e d’impatto le testimonianze
dei due ex giocatori d’azzardo che ora fanno parte dell’Associazione Famiglie
in Gioco, del Gruppo Logos a Salerno. Giuseppe, uscito dalla dipendenza da
gioco da 13 anni è presidente dell’Associazione. Di professione infermiere, ha
raccontato di aver bruciato al tavolo da poker tra i 700-800mila euro e di aver
dovuto comprare casa per ben tre volte.